1 - La maggioranza relativa dei votanti ha eletto la maggioranza assoluta
dei parlamentari che approverà i governanti, ma nessuna delle due
maggioranze li assolve da illegalità e pendenze giudiziarie. Quando
un giudice agirà non sarà nemico della patria ma difensore
della legge. Gli elettori siciliani che, del tutto spontaneamente, hanno
eletto solo candidati della “Casa delle libertà”, sono stati evidentemente
tranquillizzati - o incitati, si direbbe - dalla sentenza di archiviazione
del 19 febbraio, a Caltanissetta. Proprio come i milanesi che hanno dato
il 48% dei voti a Dell’Utri.
2 - Questo governo è legittimo, non giusto.
3 - Il cumulo di poteri è e resta illegale. Non tocca all’accumulatore
deporre quando e come vuole quel potere che vuole deporre. Tocca alla legge
impedire l’accumulo, tocca ai giudici giudicarlo, tocca agli elettori negare
il potere politico a chi ha quello economico, se sono coscienti di
che cosa è democrazia: troppi italiani non lo sono.
4 - Il tipo umano Berlusconi è una pacchia per la satira (vedremo
quanta libera satira c’è): è un autofanatico, autocontemplativo.
Questa patologia è pericolosa per la società quando il malato
è al potere. Non è comico, è tragico.
5 - Le idee conclamate di Berlusconi in persona e delle componenti
del Polo, sono in sé stesse nefaste e pericolose, che riescano
o no ad attuarle. Sono le idee del revisionismo storico negazionista. Sono
idee estranee e contrarie allo spirito della Costituzione, che non è
solo una regola formale, tanto meno è solo un residuo della “prima
repubblica”. La Costituzione è il patrimonio spirituale e civile
della nostra memoria storica, costruita col sacrificio di tanti liberi
Resistenti, è un patrimonio che viene dalla migliore storia di civiltà.
La Costituzione è memoria, patrimonio e impegno obbligante, rispetto
a questi valori:
1) liberazione perpetua dalla dittatura fascista;
2) ripudio della guerra e impegno in istituzioni internazionali di
giustizia e di pace;
3) primato della persona e del lavoro umano sul capitale e sulla logica
d’impresa;
4) uguale dignità e diritti fondamentali ed effettivi di ogni
essere umano, cittadino o non ancora cittadino di questo paese;
5) partecipazione associata e quotidiana dei cittadini alla politica
mediante i partiti in forma democratica, e non gregarismo rispetto ad un
leader: la democrazia è governo delle leggi e non degli uomini,
tanto meno di un uomo solo;
6) soggezione di tutti, anche e specialmente dei potenti, alla legge,
la quale è giusta non quando sancisce la forza, ma quando imbriglia
la forza dei forti, esalta il diritto dei deboli, toglie il maltolto, risarcisce
il derubato e l’offeso.
Per questi motivi, questo voto era una scelta di civiltà, ed
è risultato una scelta sbagliata. Il Presidente della Repubblica,
supremo garante della Costituzione, avrà il prezioso compito di
vigilare sul rispetto sostanziale di questi valori costituzionali.
6 - L’immigrazione dai paesi sfavoriti è l’esame storico della
nostra civiltà. Questa maggioranza è ostile agli immigrati.
7 - Queste forze di governo hanno tutta la nostra più profonda
sfiducia morale. Esse sono, nelle condizioni attuali, kakistocrazia, che
significa “governo dei peggiori”. Ciò non significa affatto che
l’alternativa fosse ottima. Dice solo che questi sono i peggiori sulla
piazza. Ma questo giudizio, fondato sui fatti passati, non pregiudica il
nostro giudizio sui fatti futuri, sui quali dovrà essere valutato
questo governo. Anche ad esso la realtà imporrà limiti e
lezioni.
8 - L’opposizione nella società civile dovrà fare una
cosa prima di tutto: educazione civile e storica di base, nelle scuole
e doposcuola, nei quartieri e nei paesi, nelle strade e nei giornali, nelle
tv e nelle radio, nelle case e nelle chiese. Sì, anche nelle chiese,
dove si dovrà rileggere Dieci anni dopo, le pagine scritte
nel 1942 da Bonhoeffer (pubblicate all’inizio di Resistenza e resa),
il martire cristiano della libertà spirituale e della resistenza
morale.
9 - La gerarchia cattolica è responsabile. Non doveva dare indicazioni
elettorali. Doveva esprimere un’ispirazione civile di giustizia, fraternità,
nonviolenza, sprezzo degli idoli e compromissione con le loro vittime.
Non doveva prostituirsi in cambio di finanziamenti. Così invece
ha fatto l’alto clero, plagiando i suoi devoti. Sappiamo da più
di una fonte diretta che la segreteria di stato vaticana ha scritto ad
istituti religiosi, specialmente femminili, orientando il voto verso il
Polo. Forse, al contrario, buona parte del basso clero ha dato esempio
di libertà impegnata nel servizio agli ultimi, pur nelle difficoltà
della scelta elettorale.
10 - L’opposizione parlamentare di centro (rafforzata) e di sinistra
(la cui masochistica divisione ha aiutato la destra, come sempre dall’inizio
del ‘900) dovrà opporsi in modo legale ma fortissimo, denunciando
e dimostrando le non rispettabili intenzioni di questo governo legittimo
ma non giusto.
11 - La Lega, salassata nei voti, risucchiati dalle più persuasive
promesse anti-tasse di Berlusconi (alto movente politico di questi elettori),
toglie al nuovo governo un po’ dell’imbarazzo internazionale, ma ora esige
risarcimento in posti di potere. La vittoria unisce, ma la spartizione
delle spoglie può dilaniare le bande più compatte.
12 - Berlusconi ha annunciato i primi punti della sua volontà:
1° azzerare le imposte sulle donazioni e successioni (un omaggio
ai più ricchi, come lui stesso, che potrà regalare ai figli
le sue tv, dal momento che per eredità inferiori ai 350 milioni
l’imposta era già abolita; ed ecco qui un nuovo bel conflitto di
interessi);
2° annullare la riforma dei cicli scolastici e rifare da capo la
riforma della scuola (Storace e Buttiglione ispiratori);
3° un disegno di legge sugli appalti, per le grandi opere pubbliche
(messaggio diretto agli amici in attesa);
4° carabiniere, poliziotto, vigile di quartiere (per pagare subito
il prezzo della paura utilizzata, con un provvedimento sensato, che doveva
prendere il precedente governo, ma che, di tutti, è il più
visibile ma il meno risolutivo del problema sicurezza).
Per questo annuncio il Capo non ha atteso una sede politica, ma lo ha
dato nel salotto televisivo del suo amico Vespa, rivolgendosi non all’istituzione
che dovrà approvare le proposte, ma al popolo seduto in frammenti
individuali davanti agli schermi-oracolo.
13 - Come ha notato Fini con compiacimento, queste elezioni hanno introdotto
di fatto, senza regolare riforma costituzionale, l’elezione diretta del
premier. Anche Mussolini impose una tutt’altra costituzione materiale,
senza toccare la lettera dello Statuto. La cultura democratica, che non
ha resistito abbastanza e per tempo a questa deriva insana, ora deve riparare
la falla.
14 - I vincitori, questa volta, non hanno detto subito «prendi
tutto», «non facciamo prigionieri». Non pare che mettano
al governo i ceffi del 1994. Ringraziamo i giornali europei. Con qualche
sforzo, i vincitori hanno esibito moderazione, buona educazione. Dopo avere
usato la più spregiudicata e plagiante pressione pubblicitaria,
in luogo di propaganda politica, ora fanno i bravi. La nuova opposizione
rischia di cadere nel loro gioco. A questa maggioranza parlamentare bisogna
essere alternativi in civiltà, socialità, politica, programma,
franchezza totale, in comunicazione col popolo, e non stare pazientemente
in attesa dell’alternanza per gli altrui eccessi.
15 - Pare che anche la stampa estera liberale e finanziaria, - ma non
Le
Monde del 15 maggio, per esempio! - che aveva visto bene il pericolo,
abbia in un primo momento attenuato i toni su Berlusconi vincitore. Il
potere va sempre rispettato. Ma il giornalismo non era nato, nella storia
moderna, proprio per denudare il potere? Vedremo in seguito (stiamo
scrivendo il 16 maggio, a ridosso dei primi commenti). Dopo il successo
della politica-pubblicità, è l’ora della cultura, della serietà
morale, della comunicazione libera e veritiera, negli spazi aperti interni
e internazionali.
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