MEMORIA |
Antonino Caponnetto |
È morto Antonino Caponnetto. Lo ricordiamo con le parole di don Ciotti – che con lui fondò Libera – al funerale, a Roma il 6 dicembre. «Caponnetto scelse di non indulgere in sterili proclami ma si
dedicò anima e corpo al rafforzamento dell’intuizione di Chinnici:
costituire un pool di magistrati che affrontasse insieme le istruttorie
in materia di mafia per innalzare il livello della risposta dello Stato
alla sfida delle cosche. Si deve a lui, se uomini come Giovanni Falcone
e Paolo Borsellino riuscirono a raggiungere importantissimi risultati nella
lotta contro Cosa Nostra ... Nel luglio 1992, di fronte alla tragedia di
via D’Amelio, dopo la strage di Capaci, ebbe un attimo di sconforto: “È
tutto finito – disse allora – è tutto finito” ... Chiese subito
scusa di quell’attimo e si lanciò con l’entusiasmo di un ragazzino
in una nuova stagione di impegno; spesa in giro per l’Italia a parlare
nelle scuole di Giovanni e di Paolo, invitando tutti a una Nuova Resistenza
... Negli ultimi tempi, per motivi di salute, i suoi impegni si diradarono
ma non mancò mai di fare sentire la sua voce e la sua vicinanza
a quanti impegnati sul versante della lotta alle mafie e alla corruzione
... Libera oggi è più sola, ma è anche più
forte, perché arricchita dalla sua determinazione. Grazie Nino.»
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