
menu | :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: ::
|
|
|
chiesa
351 - Il ritorno di Monsignore |
UN’AUREOLA BIPARTISAN
Chi si ricorda di Monsignore? Nessuno!? Perfetto. |
Monsignore mi è riapparso nel «Giorno dell'oblio», scendendo dal cielo come un pallone che si stava sgonfiando, e, fermandosi sopra il filare che potavo, mi ha ordinato: «Presto. Indicami qualcuno che possa ben meritare da Satana e da Dio. Sono pochi davvero i beati che piacciono ai contrapposti schieramenti dell'oltretomba e, sparito il Limbo, sembra che il Purgatorio non riesca più a far valere il suo ruolo centrale. Troppo sbiadito, troppo indeciso, troppo moderato per le scelte che s'impongono. Si profila un governissimo Inferno-Paradiso e ci vuole un'aureola bipartisan per dare rispettabilità all'inciucio. Uno che sia gradito alle due parti, ma non appartenga a nessuna di esse. Un indipendente qualificato, ma di peso. Mi serve con urgenza. Dammi indizi. Sputa il nome e ti benedico la vigna. In caso contrario...».
Non l'ho lasciato continuare. Non potevo rischiare. Era in gioco il buon raccolto dell'anno. Da quando è passato di là Monsignore è più irritabile che mai e c'è da capirlo. Si è assunto la consulenza finanziaria dei diavoli e degli angeli, fratelli coltelli, disposti a litigare per ogni questione, capaci di prendersi a botte per la destinazione di ogni singola anima.
Certo, appena trapassato, aveva chiarito loro che solo quel buonuomo del Prediletto poteva sostenere che non si possono servire due padroni. Lui era in grado di garantire che in duemila anni i monsignori avevano sperimentato metodi che dimostravano il contrario. Vale a dire che, per non finire male, era opportuno tener buono l'uno e accontentare l'altro; che mammona non puzza, anzi profuma lo stesso profumo di chi lo maneggia. Sa di giglio in cielo e di zolfo all'inferno, e per di più unifica, mentre l'ideologia divide. Quindi...
«Quindi trovami in terra, chi può piacere al Barbuto e al Cornuto; chi all'uno s'inchina rispettoso e all'altro porta la borsa e io ne promuovo la causa di canonizzazione in cielo. Ormai siamo la schiacciante maggioranza e i Galilei si riducono a poche decine: vecchi, stanchi, scoraggiati, persi, il Prediletto in testa, dietro i loro sogni e alle loro cicatrici. Indicami qualcuno. Va bene anche se vive ancora. Non posso aspettare che tiri le cuoia. Lo si fa Santo subito, anzi prima».
Non c'era nulla da fare e ho parlato. «Non so. Forse, ci sarebbe uno che è culo e camicia col più ricco del paese e ieri è andato a baciare la mano al papa, che non crede in Dio ma tuba intorno ai suoi rappresentanti a Roma, che è marxista, liberista e cattolicissimo insieme, che considera buonismo comunista e consociativismo assistenziale ogni riferimento evangelico e giura di non potersi non dire cristiano, che benedice l'uso della armi in difesa dell'Occidente e condanna l'aborto in difesa della salute della madre, che definisce infanticida la donna costretta a interrompere la gravidanza e omicida il medico che aiuta un malato inguaribile ad abbreviare le sue sofferenze e giustifica come «effetto collaterale» di un'azione meritoria l'uccisione di civili inermi, vecchi, donne e bambini, purché gia nati e possibilmente ancora in buona salute, che si presenta con una lista autonoma da questo e da quello e si dichiara disposto al martirio mediatico (s'intende) per difendere la morale dei porporati, che ha contribuito ad eliminare dal circolo degli atei devoti ogni altro concorrente e ora fa da solo la ruota davanti al papa e al suo vicario, che il Presidente della Cei considera suo dovere ringraziare pubblicamente, che si fa spillare il sangue per...».
Non mi ha lasciato finire. «Basta. Basta, è già troppo. Rischio di scoppiare», ha esclamato gonfio di soddisfazione e, tornando al cielo tondo e gongolante come una mongolfiera, mi ha gridato: «Dimmi ancora. Questa perla come potremmo chiamarla?». «San Giuliano», gli ho risposto, sollevando dal prato un volo spaventato di corvi, «San Giuliano da Ferrara il primo santo ateo». La buona gradazione del vino era assicurata.
a. b.
|
|

il foglio | :: :: :: :: :: ::
|
avviso agli abbonati | Ci risulta che alcuni abbonati non ricevono a tempo debito, o non del tutto, la copia del nostro periodico. Ce ne scusiamo precisando che tale situazione non dipende da un nostro difetto bensì dal disservizio delle Poste. |
Numeri recenti | :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: :: ::
|
|