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società
Ama chi non ti ama, ama i nemici... Sì, è difficile. Ma è ancora più difficile, anzi impossibile, amare chi ti ama, amare come quella persona ti ama e vorrebbe essere amata! Cioè amare di quell'amore che, chissà perché, esplode tra uomo e donna (o anche, più raramente, tra persone dello stesso sesso). Quell'amore meraviglioso, ma ferocemente esclusivo ed escludente. Quell'amore fonte di atroci diseguaglianze, molto più dolorose delle (giustamente) denunciate diseguaglianze economiche! Ora, in un regime di «libertà sessuale», i giovani (e non solo) passano da una «storia» all'altra. Ma solo in pochi casi la fine della storia è «consensuale». Spesso uno (una) dei due vorrebbe continuare. Questo provoca terribili tragedie, il più delle volte vissute in un cupo silenzio. E altri esempi non mancano. Che fare? Ammettere: sono ultrarazzista, non posso smettere. Ma a che serve questa ammissione? Non lo so, forse posso attenuare qualche sofferenza e abbassare le mie pretese di santità. Dario Mi sono posto anche io questo problema e sono giunto a questa conclusione: usiamo la stessa parola per dire due realtà molto diverse, amore eros e amore agape («carità» è una parola che non si può più usare perché ci fa venire subito in mente la moneta che diamo di mala voglia ad un questuante insistente). L'eros è l'istinto che ci spinge a cercare, in genere inconsciamente prima che in modo cosciente, la persona migliore per procreare i figli migliori per continuare la specie, è perciò selettivo, escludente, geloso; si cerca il meglio e questo meglio si vuole possedere. L'agape è un dono che in genere prima riceviamo e che ci porta ad interessarci delle persone che vicino a noi vediamo soffrire o essere infelici perché si basa sulla misericordia e sulla compassione per la loro sofferenza e che ci porta a tentare di alleviarla. È perciò disinteressata, inclusiva, non selettiva anzi si china sui più diseredati. Certo poi nella nostra vita i due tipi di amore si trovano mischiati e separarli è problematico (penso che questo sia uno dei motivi per cui nel cattolicesimo sia prevalso il celibato, proprio nel tentativo di separarli), ma almeno teoricamente mi sembra utile distinguerli. Angelo Giusto distinguere teoricamente eros e agape. Di fatto, come dici, questi due tipi di amore si trovano mischiati ed è problematico, se non impossibile, separarli. Certamente è agape (se non ci sono secondi fini, ovviamente!) assistere un malato anche nei compiti più umili e sgradevoli, passare notti insonni, mettere a disposizione di chi ha bisogno tutto ciò che uno è e che uno ha. Difficilissimo, ma non impossibile. Mentre è impossibile amare una persona di quell'amore, di quell'eros di cui ha un immenso bisogno. Vorrei citare due passi in latino: Virgilio, Eneide, canto IV (Didone): improbe amor / quid non mortalia pectora cogis! L'amore (l'eros, è improbus, ingiusto, cattivo, crudele... Il verso è simile alla famosa invettiva del canto III (Polidoro): Quid non mortalia pectora cogis, auri sacra fames! L'eros e la fame idolatrica dell'oro sono potenze che costringono le persone a rinnegare se stessi. E ancora, Catullo: amantem iniuria talis cogit amare magis, sed bene velle minus. Qui anche il tradimento, l'ingiustizia costringe chi ama (eros) ad amare di più (perversità dell'eros!), ma a voler bene (agape) di meno! Odi et amo, si legge in un altro carme. Altra testimonianza della follia e della malvagità dell'eros. Ma l'eros penetra anche in altri rapporti più o meno inconsci: simpatia e antipatia, desiderio di compagnia... come pure l'istintivo razzismo. Non posso guardare con la stessa simpatia un uomo o una donna di un certo aspetto (grassi, tozzi, di pelle scura...) o altri alti, biondi… o ariani! Posso lottare perché abbiano gli stessi diritti, posso anche sforzarmi di abbracciarli e baciarli (agape), ma... non con lo stesso entusiasmo (eros). Non mi sembra che siano osservazioni oziose, è la vita di ogni giorno attorno a noi! Dario Mi sembra che si possa dire che non esiste puro eros e pura agape, puro egoismo e puro altruismo, puro bene e puro male. Tutto è mescolanza. L'importante non è neppure la percentuale dell'uno e dell'altro. Credo che l'importante sia la direzione, il movimento. Tutta la realtà è movimento, non stasi, specialmente la realtà umana. Se sono gran peccatore ma mi muovo verso umiltà e amore, sono migliore del gran santo orgoglioso della sua bontà. Il fariseo e il pubblicano. Viviamo di perdono, non di bravura, di grazia e non di virtù, di vangelo e non di legge. Però, questo non vale come scusa. La virtù va cercata appassionatamente. O no? Enrico La distinzione tra eros e agape è consolidata e affonda le radici lontano nella storia. Ma non la lascerei in mano ai devoti che vedono eros e perversione ovunque e caritas solo tra le suore. Eros è sempre facile e piacevole? Non comporta una crescita personale nella capacità di amare? Caritas è sempre disinteressata, onesta e gratuita? Negli ambienti del volontariato che ho frequentato ho visto tanto bisogno di sentirsi importanti, utili, di avere diritti su cose e persone, di mettere in mostra il proprio nome e faccia, di sentirsi ringraziare... Haiti insegna: persino i nostri eroi d'Abruzzo si sono scandalizzati quando le primedonne non erano più loro, ma altri... la corsa agli aiuti! Ovviamente tutto ciò nulla toglie alla distinzione, che continua a valere... Claudio Certamente, più che mai, sono convinto che Dio, e solo Dio, è Agape. Per questo, e solo per questo, Dio è Dio. Ma se riuscissimo, ogni tanto, a mettere nell'eros una scintilla di agape! O almeno a renderci conto, senza ipocrisie, di quanto ne siamo lontanissimi! Dario
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