Il premio Nobel per la pace assegnato all'ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons) ha un significato bello e nuovo. Non è stato premiato un singolo diplomatico o un costruttore di pace, ma un movimento radicato nella coscienza sociale mondiale. L'obiettivo di ICAN e di tutte le sue organizzazioni partner − tra cui la Rete italiana per il Disarmo e Campagna Senzatomica − è quello di riportare al centro il “lato umano” della problematica sulle armi nucleari. «Non si tratta solo di diplomazia e politica ma di una cosa che incide direttamente sulla vita di miliardi di persone», ha commentato Susi Snyder, una delle massime esperte mondiali di disarmo nucleare, ricevuta ufficialmente nella Camera dei Deputati italiana. Intanto continua la mobilitazione «Italia Ripensaci» lanciata dalle organizzazioni antiatomiche della società civile perché l’Italia, che finora si è rifiutata di allinearsi alla Nato, stia «dalla parte giusta della storia» e ratifichi il Trattato di proibizione delle armi nucleari (Tpnw) firmato da 122 stati il 7 luglio all'Onu e ratificato già da oltre 50 stati, per primo il Vaticano. Il trattato del 7 luglio è frutto di una diffusa iniziativa umanitaria, culturale, morale, dal basso, per la proibizione e abolizione delle armi nucleari in quanto talmente distruttive, inumane, impossibili da gestire nelle conseguenze, anche a livello militare. La loro stessa esistenza è una violenta minaccia indiscriminata.
Il vecchio Trattato di non proliferazione della armi nucleari (Npt) ha avuto un certo ruolo, ma alla fine è morto. La sua logica è superata. È una norma di auto-convenienza per gli Stati che per primi hanno sviluppato la tecnologia nucleare, e dipendeva dalla volontà che altri non arrivassero a quel livello. Abbiamo visto sempre più violazioni del Npt nel mondo. Il Tpnw, trattato di proibizione, è diverso. La sua logica è basata su valori morali e di giustizia universali. È una necessità e deve crescere. «Non bisogna essere pessimisti − scrive Hisashi Saito (Sinistra sindacale n. 17/2017) − e non è da sopravvalutare l’opposizione degli stati nucleari. Dobbiamo far ratificare il Tpnw in ogni Stato, e persuadere amici e vicini. Le armi biologiche e chimiche sono bandite dalle leggi internazionali e la loro riduzione nel mondo sta procedendo con successo, nonostante qualche opposizione. Niente è stato fatto all’improvviso, in un sol colpo iniziale. Una grande conquista è sempre un’accumulazione di grandi sforzi».
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