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poesia
di tanto in tanto anche le chiese hanno bisogno di apparire oggi la pubblicità non ha più alcun rispetto per l’anima così viene proposto il vecchio circo tradizionale per fede con i suoi saltimbanchi che volano da un dio all’altro quasi fosse un mestiere per passare alla storia tra gli applausi dovuti a chi si converte poco importa se lasciando il proprio dio per un altro lo si rinnega a volte ciò che serve è esibire una conversione esemplare di un qualche ometto piccino che per un applauso si giochi la sua dignità ma ora attenzione il direttore del circo dai paramenti dorati e la tiara annuncia trionfante il salto mortale di un’anima verso una salvezza promessa oplà salto eseguito conversione avvenuta con tanto di battesimo urbi et orbi mentre la fanfara di rito si esibisce in un solenne te deum (per l’occasione h. 146) nell’ostentata funzione il pubblico canta lode al signore per il nuovo fratello (che i più devoti vorrebbero subito santo) fuori altra gente esige giustizia in nome di dio l’infedele che non sa dissimulare venga sgozzato il mondo è fatto così in disparte un miscredente chiede scusa al suo dio che è di tutti (e che per tradizione lui chiama gesù) per lo squallore inscenato rimanendo in silenzio nessuno si accorge che lui il miscredente è un convertito gli altri dei senza dio -
Torino 28 marzo 2008
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