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 489 - Siamo degni di avere un futuro?

 

Evoluzione, una sfida incessante

 

L’universo è in divenire, si evolve seguendo leggi probabilistiche generate dalla stoffa di cui è costituito. Anche il sistema solare e la terra si evolvono. Molti parlano di Madre Natura che col suo equilibrio meraviglioso garantisce un ambiente adatto alla vita.

Ma questo è solo un bel pensiero romantico e consolatorio. In realtà la natura è sia madre che matrigna. Innanzitutto parlare di equilibrio è improprio. La terra è in evoluzione, ciò vuol dire che passa continuamente da un equilibrio ad un altro. La nostra atmosfera di ossigeno ad esempio è dovuta “all’inquinamento” di quella primordiale ricca d’idrogeno, metano e ammoniaca da parte di piccolissime alghe e batteri. A periodi in cui le forme di vita sbocciavano rigogliose, sono succedute estinzioni di massa, di cui almeno una quasi totale. Giorni tranquilli e luminosi e notti stellate da mozzare il fiato possono alternarsi a furiosi e terribili sconvolgimenti. E sappiamo che alla fine tutto questo si estinguerà. Quando il sole avrà esaurito il suo combustibile, si espanderà fino ad inglobare la terra e poi si trasformerà in una nana bianca, piccola sfera molto densa, e infine in una nebulosa planetaria (un ammasso di gas e polvere).

Durante miliardi di anni, sulla terra si sono succedute molte forme di vita. Tra queste un gruppo di primati si è evoluto fino ad originare una specie nuova, l’homo sapiens, dotata di un cervello molto sviluppato, in grado di raggiungere l’autocoscienza, di formulare idee astratte e sviluppare un linguaggio. Da questo momento l’evoluzione della terra ha subito un’accelerazione crescente, dovuta all’attività di questo nuovo venuto. Da notare che l’evoluzione umana non è dissimile da quella della terra, con periodi luminosi di sviluppo e progresso ad altri bui di regresso ed involuzione.

 

Homo sapiens

Il genere sapiens, seguendo una sua spinta interiore, a sua volta sta realizzando una evoluzione: tecnica, sociale, culturale, morale. Ha cominciato a modificare il territorio per renderlo più adatto alla sua vita; ha prodotto, per facilitare il suo lavoro teso al miglioramento della vita ed alla crescita, strumenti sempre più complicati e dopo la rivoluzione industriale, sempre più invasivi. Da piccoli gruppi familiari i sapiens si sono moltiplicati, prima lentamente poi, negli ultimi due secoli, sempre più velocemente fino a riempire tutti gli habitat disponibili. E siamo ancora in crescita. Abbiamo costruito città, stati, imperi. La società si è evoluta, gli individui ed i gruppi sociali hanno preso coscienza progressivamente del loro valore, della loro dignità, dei loro diritti. Il successo più grande però è stato quello culturale: la grande crescita della conoscenza sia umanistica che scientifica. Conosciamo meglio i moventi profondi che muovono la nostra psiche. Abbiamo capito molto sulle nostre emozioni, sui nostri desideri, sul nostro comportamento, sul modo di pensare e ragionare, su come ci relazioniamo, comunichiamo con gli altri e prendiamo le nostre decisioni. Lentamente, per prove ed errori, siamo riusciti a racchiudere in formule sempre più precise alcuni dei meccanismi che regolano l’evoluzione dell’universo, del nostro mondo, della nostra vita. Conosciamo il rapporto che lega massa ed energia e siamo in grado di usarne l’immensa forza, abbiamo sequenziato il codice genetico dei viventi e sappiamo modificarlo, siamo molto vicini a capire come funziona il nostro cervello e a riprodurne l’attività.

L’autocoscienza ci permette anche un’evoluzione morale, perché possiamo analizzare il nostro comportamento verso la natura, gli altri esseri viventi, gli altri esseri umani. Prendiamo coscienza degli errori, delle malvagità, delle sciocchezze che compiamo e cerchiamo di correggerle. Stiamo prendendo coscienza di essere un’unica famiglia in un unico pianeta non infinito né inesauribile. Ma come ho già detto l’evoluzione, specie quella morale, non è una linea retta, spesso si ingarbuglia e si spezza, trasformando la nostra vita in un inferno e sollevando dubbi sulla nostra capacità di affrontare le sfide sempre più grandi che ci si presenteranno. Stiamo infatti vivendo un momento particolarmente grave, pericoloso eppure esaltante, perché la grande accelerazione che abbiamo impresso alla storia, sta accumulando nodi sempre più difficili da sciogliere, ma prospetta pure grandi possibilità.

 

Vivere o morire

La nostra sopravvivenza sulla terra è sempre dipesa dalla nostra capacità di rispondere in modo adeguato alle sfide che la realtà che avevamo di fronte ci proponeva. Ma mentre un tempo dipendevamo dai capricci della natura, ora i problemi che abbiamo sono creati dalla nostra stessa attività, dalla nostra accelerata evoluzione, dal potere che stringiamo tra le mani, dalla complessità dei rapporti che intrecciamo attraverso tutto un mondo diventato sempre più piccolo, fragile, interdipendente.

Sono in discussione le basi stesse della nostra sopravvivenza e purtroppo le esperienze passate non ci possono aiutare a trovare le soluzioni giuste, perché la realtà in cui viviamo muta continuamente, velocemente e profondamente. Anzi le soluzioni che ci ripropone il passato sono spesso controproducenti perché aggravano i problemi invece di risolverli. Occorre trovare soluzioni nuove e occorre trovarle in fretta.

Allargando lo sguardo, possiamo chiaramente renderci conto che l’universo che ci circonda è assolutamente indifferente alla nostra sopravvivenza, continuerà la sua evoluzione con o senza di noi. Siamo noi sapiens che, facendo onore al nome impegnativo che ci siamo dati, dobbiamo meritarcela. Se nell’umanità prevarrà uno spirito positivo, amorevole, creativo sapremo dare delle risposte adeguate alle sfide che ci attendono e proseguiremo ancora per un po' la nostra evoluzione insieme a quella del cosmo, altrimenti la nostra storia avrà un arresto o addirittura si concluderà. Penso che presto avremo una risposta a questo interrogativo e conosceremo se siamo degni di avere un futuro e quale.

Angelo Papuzza

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